Si tratta di un bellissimo percorso che consente di osservare diversi ambienti sull'Etna. Diciamo subito che punto di arrivo e di partenza non coincidono, per cui occorre avere due auto per farlo oppure occorre fare andata e ritorno dallo stesso percorso a piedi. Gli elementi più interessanti sono dati dalla Ripa della Naca e dalle Bocche del 1928.
Note geologiche: la Ripa della Naca è un elemento geologico relativo alla fase delle timpe sull'Etna. Si tratta di attività vulcanica preistorica, caratterizzata da eruzioni non concentrate in singoli crateri, ma diffusi lungo delle precise linee di frattura o di faglia. Si tratta dunque di enormi eruzioni fissurali, le cui lave estremamente fluide crearono delle vere e proprie scarpate tuttora presenti in alcuni punti dell'Etna.
Note storiche: l'eruzione del 1928 fu l'ultima a causare la distruzione di un intero paese. Mascali fu infatti spazzata via nel giro di poche ore. La prima parte dell'eruzione partì molto più in alto in quota. Pare che i fedeli dei tre paesini minacciati dall'eruzione organizzarono delle veglie di preghiera e una processione per cercare di arrestare la lava. Leggenda vuole che gli abitanti di Mascali abbandonarono la processione a causa della pioggia e questo costò loro la distruzione del paese. Ma veniamo al percorso.
Lasciamo un'auto al punto di arrivo nei pressi dell'Agriturismo "L'Orto dei sempici" e con un'altra auto raggiungiamo il punto di partenza in località Cerrita . Siamo a quota 1400 metri sul mare, gli alberi dominanti sono i cerri.
All'inizio del percorso incontriamo alcuni funghi molto belli ma in ogni caso da NON raccogliere se non sapete riconoscerli con certezza. Scendiamo lungo una pista sterrata , siamo in un bosco naturale come risulta evidente dalle varie dimensioni degli alberi. Ai bordi del sentiero sono presenti alcune ginestre comuni , con i loro bei fiori gialli , ma molto meno imponenti delle ginestre aetnensis che incontreremo più avanti.
In breve arriviamo al rifugio forestale 'antico ovile' , noto anche come "Casa dei pecorai". Si tratta di una struttura della guardia forestale usato per la manutenzione dei boschi. Proseguiamo sulla destra in direzione Case Bevaqua, sempre in discesa.
Man mano che si abbassa la quota, diminuiscono i cerri e aumentano i castagni , fino ad arrivare alla zona in cui erano anticamente curati e coltivati. Ci troviamo nel pieno della linea di frattura generata dall'antica eruzione fissurale , come si vede dal substrato roccioso su cui crescono gli alberi. Scendiamo sempre lungo la timpa fino ad arrivare ad una zona attualmente coltivata. Bellissimi alberi di ciliegio , ma anche mele e pere popolano questa zona gestita da un'azienda agricola in piena attività, con tanto di arnie e api .
Risaliamo brevemente per visitare le bocche del 1928. Da qui il panorama è davvero incredibile, un mix di colori tra bianco, azzurro, verde, giallo e nero. Siamo immersi tra cielo e mare , castagni e ginestre, nuvole e lava. Ma soprattutto l'odore fortissimo di ginestra in alcuni tratti ci avvolge e rende unico questo percorso in tarda primavera. Finita la visita alle bocche, scendiamo per una strada in pietra , sempre circondati da enormi ginestre , ma anche da farfalle , fiori, fragole di bosco , alberi di noci e nocciole e altri elementi tipici del paesaggio etneo.
Alloggio Suggerito: Nake Residenza Artistica
Punti di interesse: Bosco Cerrita, Ripa della Naca, Crateri del 1928, frutteti
Difficoltà: media
Dislivello: 400 m
Altezza massima: 1350 m
Distanza: 6 km sola andata
Tempo di percorrenza: 2-3 ore
Stagione consigliata: Primavera
Abbigliamento tecnico : Consigliato
Punti di interesse: Bosco Cerrita, Ripa della Naca, Crateri del 1928, frutteti
Difficoltà: media
Dislivello: 400 m
Altezza massima: 1350 m
Distanza: 6 km sola andata
Tempo di percorrenza: 2-3 ore
Stagione consigliata: Primavera
Abbigliamento tecnico : Consigliato