I Monti Sartorius sono degli antichi crateri formatisi durante la colata del 1865. Devono il loro nome allo scienziato Sartorius Von Waltershausen, che fu tra i primi a cercare di catalogare le principali eruzioni dell'Etna.
L'ingresso del sentiero di trova a poche centinaia di metri dal rifugio Citelli. Partendo da Catania, occorre attraversare Zafferana Etnea, Milo e Fornazzo. Poco prima della fine di Fornazzo, sulla sinistra si trovano le indicazioni per il rifugio Citelli. Proseguite per alcuni km sempre in direzione del rifugio, fino ad incontrare il cartello che segnala l'inizio del tracciato .
Attraversando la sbarra, vi troverete in un boschetto di betulle. Si tratta di una specie caratteristica dell'Etna, che vive solo in questa zona del vulcano. In lontananza si vedono i crateri Sartorius , meta principale dell'escursione.
Al primo bivio , prendete la salita sulla destra che porta subito verso i crateri. Il percorso è chiaramente indicato da segni di vernice arancione e risale il cratere attraversando le prime piante che hanno colonizzato i fianchi del vulcano . Alla fine della salita , il panorama che si apre verso valle e verso monte è semplicemente meraviglioso. A valle si osservano il mare, boschi di pini e antichi crateri , a monte appare l'intera filiera dei monti Sartorius, con alle spalle monte Frumento delle Concazze e il cratere centrale . Il terreno ha spesso delle forti tonalità di rosso , dovute alla presenza di minerali ferrosi nella lava.
Giriamo attorno al cratere (continuando a seguire i segni di vernice) e raggiungiamo il P.O. 5 del vecchio sentiero del parco , dedicato all'osservazione della colata lavica. Usciamo dalla colata e entriamo nel bosco di betulle , indicato anche dal P.O. 4 del vecchio sentiero.
In questo tratto il bosco appare davvero imponente e si resta affascinati da queste piante che vivono solo in questa parte del mondo. Dopo il P.O. 3 , dedicato alle diverse forme di vita che gradualmente attaccano la roccia vulcanica, si intravede un ovile . Andando a sinistra, si ritorna all'inizio del sentiero, incontrando ancora betulle , bombe vulcaniche e altri ospiti del sentiero .
Se all'ovile decidete di girare a destra, potete allungare di un paio di km l'escursione dirigendovi verso MONTE BARACCA. Noi lo abbiamo fatto e non siamo rimasti delusi. Dirigiamoci dunque verso Monte Baracca. Attraversiamo l'ultimo tratto del bosco di betulle , che iniziano a lasciare spazio ai pini. Al bivio andiamo verso destra e incontriamo un meraviglioso pino larice , un albero così grande che non siamo riusciti a riprenderlo con una sola foto! Abbiamo dovuto farne due e unirle.
Incontriamo un altro bivio e continuiamo a destra . Alcuni pini mostrano ancora le incisioni che venivano fatte per raccoglierne la resina . La passeggiata continua tra fiori , alberi e farfalle mimetizzate nel loro ambiente, prima di incrociare una strada asfaltata . Percorriamone alcuni metri verso destra per poi rientrare nel sentiero . A questo punto basta seguire la stradina sterrata fino ad incrociare il sentiero che abbiamo percorso all'andata; dirigiamoci verso sinistra per ritornare al punto di partenza.
Difficoltà: bassa
Dislivello: 150 m
Altezza massima: 1800 m
Distanza: 5 km
Tempo di percorrenza: 2 - 3 ore
Stagione consigliata: primavera, autunno
Abbigliamento tecnico : non necessario