La via Guzzi è il modo "più semplice" per raggiungere la vetta della Grigna dalla parte del rifugio Bietti. Ho messo le virgolette perchè in realtà, nonostante sia segnata come una via escursionistica per esperti, secondo me presenta dei tratti un pò pericolosi, in cui ci si trova fronte alla parete e occorre spostarsi lateralmente aiutandosi con le mani. Mettere un piede in fallo vorrebbe dire fare un volo di parecchi metri, dunque se non siete pronti ad affrontare un tratto del genere (5/10 metri, ma ci sono), optate per la Via della Ganda, meno panoramica ma più semplice.
Abbiamo visto molte persone tornare indietro dalla via Guzzi, tutti quelli che sono scesi ci hanno detto che tornare indietro è stato comunque complesso. Chiaramente, mi riferisco a persone che vanno in montagna per fare una passeggiata, per chi è abituato si tratta di vie assolutamente ordinarie. Giusto per dare l'idea: ci si trova di fronte a tratti del genere , nella foto vedete la via che porta al Caminetto, altro accesso che sale dal rifugio Bietti alla Grigna, noi l'anno scorso siamo tornati indietro, ma come vedete dalla foto... chi è abituato, si mette faccia a muro e prosegue. Sottolineo che nella foto non si vede, ma sotto ai nostri escursionisti c'è un volo di molte decine di metri. Ringrazio Helis per avermi fornito la foto, trovate le descrizioni delle sue ascese a questo link.
La via Guzzi è leggermente meno impegnativa del Caminetto, ma anche questa non è una via per tutti. Fatta questa doverosa introduzione (per evitare di avere qualche escursionista sulla coscienza...), passiamo alla descrizione del percorso.
Esattamente alle spalle del Rifugio Bietti-Buzzi , parte una ripida salita sul pratone. Per i primi metri tutto procede tranquillamente, siamo in compagnia di un signore col figlio di 7 anni , pensiamo che "se sale lui, saliamo anche noi...". La pendenza aumenta, iniziamo ad aiutarci con le mani, sempre seguendo i segni gialli sulla roccia. A un certo punto siamo letteralmente faccia al muro, "perdiamo" il bambino che decide di salire da un'altra parte (piccoli scalatori crescono...) e rimaniamo per qualche minuto a pensare: continuiamo o torniamo indietro? Fortunatamente incontriamo qualcuno che scende e che ci dice che il tratto ostico è di pochi metri, ripartiamo fino a raggiungere la catena che ci dà un pò di respiro.
Arriviamo in cima e giriamo a destra, siamo sulla Cresta di Piancaformia , ne percorriamo alcune centinaia di metri prima di proseguire a mezzacosta sulla sinistra. C'è un solo punto dove occorre arrampicarsi su un masso ma non appena si lascia la cresta possiamo dire che non ci sono più difficoltà. Il sentiero si incrocia con la via 25 , la più semplice, che sale dal rifugio Bogani e che percorreremo in discesa. Da qui in poi il cammino è semplice, si sale sulla ghiaia con il supporto delle catene nei punti più duri (ma ho visto gente farne a meno).
Arriviamo in cima al Rifugio Brioschi , purtroppo il cielo è coperto e il lago non si vede; dobbiamo accontentarci del tramonto sulle nuvole , se ci fosse il sole il panorama sarebbe simile a questo
Alloggio Suggerito: Rifugio Bietti-Buzzi
Punti di interesse: Rifugio Bietti, Rifugio Brioschi, vetta della Grigna, panorama del lago di Lecco
Difficoltà: Alta
Dislivello: 700 m
Altezza massima: 2450 metri
Distanza: 3 km dal rifugio Bietti
Tempo di percorrenza: 2-3 ore
Stagione consigliata: Estate
Abbigliamento tecnico : Necessario
Punti di interesse: Rifugio Bietti, Rifugio Brioschi, vetta della Grigna, panorama del lago di Lecco
Difficoltà: Alta
Dislivello: 700 m
Altezza massima: 2450 metri
Distanza: 3 km dal rifugio Bietti
Tempo di percorrenza: 2-3 ore
Stagione consigliata: Estate
Abbigliamento tecnico : Necessario