Dopo Godafoss, non c'è posto miglore di Asbyrgi per proseguire il viaggio in Islanda. Asbyrgi infatti significa "Rifugio degli Dei".
La leggenda dice che qui si rifugiarono gli Dei locali dopo che le loro statue furono gettate appunto dentro Godafoss.
Il canyon di Asbyrgi è la classica attrazione che è impossibile mostrare in foto. Occorre andarci dentro per capire quanto si è piccoli di fronte alla natura. Forse può aiutare a dare un'idea questa foto, semplicemente spettacolare.
La formazione del canyon non è ancora del tutto chiara. L'ipotesi più accreditata è che si siano verificate delle mostruose inondazioni generate dallo scioglimento di parte del ghiacciato VatnaJokull in seguito a violente eruzioni. Si fa fatica comunque a credere come questo possa aver creato delle pareti di basalto perfettamente verticali alte oltre 100 metri.
Appare quasi più credibile la leggenda secondo cui questo immenso ferro di cavallo sia stato formato da uno zoccolo del cavallo di Odino.
Il canyon può essere percorso sul ciglio oppure sul fondo. Il percorso sul ciglio è molto più lungo e forse spettacolare. Noi abbiamo fatto il percorso all'interno, ma probabilmente la cosa migliore sarebbe quella di fare entrambi i percorsi, cosa che porterebbe via almeno mezza giornata.
Dal parcheggio ci inoltriamo dentro il sentiero . Questo è uno dei pochi posti in Islanda ove siano visibili alberi e non solo erba da pascolo. In breve arriviamo al laghetto Botnstjörn che si trova in fondo alla base del canyon, dalle varie piattaforme panoramiche proviamo a scattare qualche foto ma c'è poco da fare, non riescono a rendere la maestosità del luogo, reso ancor più surreale dai versi assordanti degli uccelli che nidificano sulle pareti del canyon.
L'unica foto che possa dare un'idea delle dimensioni è questa in cui si vedono degli escursionisti sul ciglio del canyon . In breve torniamo dunque al parcheggio , verso la prossima meta.
Il canyon di Asbyrgi è la classica attrazione che è impossibile mostrare in foto. Occorre andarci dentro per capire quanto si è piccoli di fronte alla natura. Forse può aiutare a dare un'idea questa foto, semplicemente spettacolare.
La formazione del canyon non è ancora del tutto chiara. L'ipotesi più accreditata è che si siano verificate delle mostruose inondazioni generate dallo scioglimento di parte del ghiacciato VatnaJokull in seguito a violente eruzioni. Si fa fatica comunque a credere come questo possa aver creato delle pareti di basalto perfettamente verticali alte oltre 100 metri.
Appare quasi più credibile la leggenda secondo cui questo immenso ferro di cavallo sia stato formato da uno zoccolo del cavallo di Odino.
Il canyon può essere percorso sul ciglio oppure sul fondo. Il percorso sul ciglio è molto più lungo e forse spettacolare. Noi abbiamo fatto il percorso all'interno, ma probabilmente la cosa migliore sarebbe quella di fare entrambi i percorsi, cosa che porterebbe via almeno mezza giornata.
Dal parcheggio ci inoltriamo dentro il sentiero . Questo è uno dei pochi posti in Islanda ove siano visibili alberi e non solo erba da pascolo. In breve arriviamo al laghetto Botnstjörn che si trova in fondo alla base del canyon, dalle varie piattaforme panoramiche proviamo a scattare qualche foto ma c'è poco da fare, non riescono a rendere la maestosità del luogo, reso ancor più surreale dai versi assordanti degli uccelli che nidificano sulle pareti del canyon.
L'unica foto che possa dare un'idea delle dimensioni è questa in cui si vedono degli escursionisti sul ciglio del canyon . In breve torniamo dunque al parcheggio , verso la prossima meta.
Punti di interesse: Canyon di Asbyrgi, laghetto di Botnstjörn
Difficoltà: Facile
Dislivello: 10 m
Altezza massima: 50 m
Distanza: 1,2 km
Tempo di percorrenza: 1 ora
Stagione consigliata: Estate
Abbigliamento tecnico : Non necessario
Difficoltà: Facile
Dislivello: 10 m
Altezza massima: 50 m
Distanza: 1,2 km
Tempo di percorrenza: 1 ora
Stagione consigliata: Estate
Abbigliamento tecnico : Non necessario