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Non guardavo una tappa del giro d'Italia dal lontano 5 giugno 1999, ben 12 anni addietro.

Quel giorno, come per tutte le tappe di montagna di Giro e Tour de France, ero rimasto incollato alla tv per guardare gli scalatori in azione.
Alla partenza di quella tappa fermarono Marco Pantani e mi convinsi che non c'era più nulla da fare per questo sport e che non valeva la pena continuare a seguirlo.

Per assurdo, in quel periodo in cui seguivo il ciclismo con grande passione, ignoravo del tutto l'Etna, e come la maggior parte degli etnei al più ci ero andato un paio di volte a raccogliere le castagne.

Ieri, 15 Maggio 2011, il Giro è arrivato sull'Etna, attraversandola su due versanti con arrivo al Rifugio Sapienza. Tante cose sono cambiate dal 1999 per me e per il ciclismo e non sono riuscito a fare a meno di guardare la tappa, ipnotizzato dalle immagini della mia terra.

In questi anni sono emigrato, lasciando questi luoghi bellissimi, ed è nata la passione per questa Montagna, tale da spingermi a creare questo sito e che ieri ha fatto in modo che mi riavvicinassi al ciclismo (da spettatore, si intende). Mentre osservavo le immagini dei corridori, pensavo principalmente a tre cose:

1) Il ciclismo: ha vinto Alberto Contador; per me che sono rimasto fermo a Indurain, Pantani e Armstrong, praticamente si tratta di uno sconosciuto. So che è il più forte, che forse vincerà Giro e Tour quest'anno. Caro Alberto, per me l'unica cosa che conta è che tu abbia alzato le mani al cielo di fronte alla mia Montagna con la certezza di essere pulito, per il rispetto che tutti le devono e per la credibilità del tuo sport

2) La bellezza della mia terra: scorrevano le immagini, praticamente i corridori sono passati accanto al 70% degli elementi descritti nel sito tra sentieri, grotte, alberi secolari. Trovate nella pagina dei "Trasporti sull'Etna" l'elenco di cosa sia possibile ammirare da ciascuna strada percorsa dai corridori.

3) L'amarezza per non esserci stato, per non poter vivere quotidianamente quanto di buono offre la mia terra e il doversi accontentare di descriverla a chi non la conosce tramite le pagine di questo sito e i molti sentieri percorsi durante i miei ritorni. Ma questa è un altra storia... su tutto, resta l'orgoglio per le bellissime immagini che milioni di persone hanno potuto osservare.


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