Si tratta di un sentiero molto semplice, adatto a tutti per una tranquilla passeggiata tra antiche colate laviche e boschi di larici. Il nome dialettale di questi alberi è appunto "Zappini", da cui il nome del monte che ne è ricoperto.
E' stato il primo sentiero natura ufficialmente creato dal Parco dell'Etna. Il tracciato originale è stato interrotto dalla colata del 2002 ed è stata apportata una variante che purtroppo non è segnalata sul sito del parco, per cui abbiamo dovuto percorrere un pò di volte il sentiero prima di trovare la strada che consente di effettuare il giro correttamente. L'ingresso del tracciato si trova percorrendo la SP 92 da Nicolosi verso il Rifugio Sapienza. Qualche km prima del rifugio si incontra sulla sinistra l'indicazione per l'osservatorio astronomico. Imboccate questa strada e dopo poche centinaia di metri troverete sulla destra l'ingresso del sentiero, segnalato da una grande pietra su cui sta scritto "Parco dell'Etna".
Data la semplicità del tracciato, abbiamo deciso di portare con noi il più giovane tra gli EtnaTrackers : appena 18 mesi ed è già pronto per i primi sentieri! Entriamo nel sentiero percorrendo la strada sterrata. Sulla destra si osservano vecchie colate , tra le molte che si sovrappongono in questa zona. In questa zona si riversò la colata del 1983. In quell'occasione fu effettuato il primo tentativo da parte dell'uomo di deviare la colata lavica utilizzando degli enormi blocchi di pietra. Alla fine del sentiero sarà possibile osservare le cave da cui fu estratto il materiale.
Subito dopo l'ingresso si nota una bandiera dell'Italia : fa parte di 3 bandiere donate dal Presidente Ciampi e poste sul Monte Bianco, sul Gran Sasso e sull'Etna, per unire idealmente i tre monti piu' alti del nord, centro e sud Italia. Continuiamo sulla sterrata per pochi metri ed incontriamo una strata asfaltata. Percorriamone un brevissimo tratto sulla sinistra ed incontriamo il primo punto di osservazione (di seguito P.O.), da cui è possibile osservare verso nord Monte Nero degli Zappini. Il secondo P.O. ha come oggetto delle colate di epoche diverse sovrapposte, mentre il terzo P.O. è un hornitos : si tratta di strutture create da gas che fuoriescono dalla colata sottostante.
Proseguiamo lungo il sentiero ed incontriamo un bivio . Andiamo verso destra (andando dritto verso la costruzione sullo sfondo si ritorna rapidamente verso l'inizio del sentiero) e incontriamo il P.O. 4 , un tronco fossilizzato dal calore della lava. Qui, sulla destra, si intravede il vecchio tracciato che purtroppo è stato tagliato da una colata. Scendiamo dunque verso sinistra e iniziamo la discesa verso l'invaso e l'ovile .
Seguiamo la strada sterrata fino ad incontrare un altro bivio , che rappresenta il ricongiungimento con il vecchio tracciato. Da qui in poi, in tutti i bivi si dovrà sempre andare a SINISTRA. Immettiamoci nel bosco, fino ad incontrare un altro bivio . In questo tratto nel bosco si trova l'ingresso del giardino botanico "Nuova Gussonea" (è possibile visitarlo, ma non nei giorni festivi) e una variante del tracciato che conduce al vivaio forestale all'interno di un bosco di roverella , una specie di quercia presente sull'Etna. Potete decidere di percorrerla ed eventualmente ritornare al punto di partenza tramite una strada asfaltata che conduce al Grande Albergo dell'Etna, allungando la passeggiata di 2-3 km. In questo caso proseguiamo dritto fino all'ultimo bivio del percorso , che porta a ridosso delle cave da cui furono estratti i blocchi di pietra per deviare la colata del 1983.
A questo punto diamo un ultimo sguardo ai crateri colonizzati dai primi alberi e alle colate prima di ritornare all'inizio del percorso.
Punti di interesse: Antiche colate laviche, hornitos, boschi di larici, giardino botanico, cave di pietra lavica
Difficoltà: bassa
Dislivello: 150 m
Altezza massima: 1860 m
Distanza: 4,5 km
Tempo di percorrenza: 2 - 3 ore
Stagione consigliata: primavera, autunno
Abbigliamento tecnico : non necessario