Le Case di Pietracannone rappresentano, per lo meno secondo l'autore del tracciato, la massima espressione di incuria e trascuratezza nei confronti dell'Etna.
Dovevano essere uno dei punti base dell'escursionismo sul vulcano, da cui poter partire a piedi alla volta del rifugio Citelli e da qui verso i crateri sommitali. Un tempo il tracciato era segnato e curato dall'ente Parco dell'Etna, infatti sul percorso sono ancora visibili i resti dei vecchi punti di osservazione posti anni addietro lungo il tracciato. Oggi il tracciato è visibile a stento (crediamo che non venga fatta manutenzione sul sentiero da anni), mentre il rifugio è stato completamente devastato dai vandali a causa della sua vicinanza alla strada.
Tuttavia, questo sentiero merita comunque una visita, in quanto è in grado di mostrare i segni di un modo di vivere antico, oggi dimenticato e che secondo noi andrebbe recuperato, per mostrare alla gente il modo in cui l'Etna dava da vivere ai paesini pedemontani. Il sentiero conduce infatti ad un'antica "niviera", o "tacca della neve". Si tratta di una fossa che una volta veniva usata per conservare la neve del vulcano durante l'estate, rivendendola come refrigerante prima che si diffondessero i frigoriferi. La neve veniva portata fino a Riposto con dei carretti e da qui trasportata in nave fino a Malta! Inoltre, dalla pineta che si trova in cima al tracciato veniva portata a valle la legna utilizzata per gli usi più svariati. Il vulcano era dunque una risorsa, mentre oggi a guardare come sono ridotto il sentiero e il rifugio sembra quasi che sia un peso.
Ma veniamo al tracciato.Per raggiungere il punto di partenza in auto, occorre passare da Zafferana Etnea, quindi proseguire per Milo e Fornazzo e girare a sinistra seguendo le indicazioni per il rifugio Citelli. Dopo circa 4 km, in corrispondenza di un tornante verso destra, noterete a sinistra una scivola in pietra. Potete lasciare qui l'auto e iniziare il percorso. Passate alla destra del grande albero posto all'ingresso e subito dopo pochi metri incontrate un bivio con tre diramazioni .
Proseguite verso destra e imboccate la mulattiera che conduce dentro un boschetto . Dopo qualche centinaia di metri troverete un altro bivio . Continuate a sinistra e dopo pochi metri dovreste notare un varco sulla destra che porta all'antica "niviera" . Si tratta di una fossa molto profonda, abbandonata da moltissimi anni come testimoniato dagli alberi cresciuti al suo interno. Tornate sul sentiero e proseguite la salita. Oltrepassate una recinzione e proseguite seguendo ciò che resta delle vecchie indicazioni sul tracciato . L'ultimo tratto è leggermente più pendente, ma si tratta nel complesso di un percorso molto semplice, che vi condurrà di fronte al rifugio Paternò Castello , un tempo utilizzato come deposito per la legna. A questo punto potete tornare indietro o proseguire seguendo le piste sterrate dentro la pineta della Cubanìa.
Punti di interesse: Antica niviera
Difficoltà: bassa
Dislivello: 200 m
Altezza massima: 1400 m
Distanza: 2 km
Tempo di percorrenza: 1 -2 ore
Stagione consigliata: Marzo-Novembre
Abbigliamento tecnico : non necessario